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“Che fai tu, Luna, in ciel?” (Giacomo Leopardi)

Non si può disquisire di Bellezza ignorando colei che ha ispirato le immagini e le parole più belle di poeti, santi, scrittori, musicisti, pittori e creativi di ogni genere, ridestatrice del lato artistico insito in ogni essere umano, lei: la Luna, l’astro per eccellenza, studiato e narrato da sempre da scienziati, religiosi, filosofi e non solo, satellite le cui fasi da tempi immemori sono la clessidra che svela all’uomo il tempo che scorre: è il satellite rilevatore dell’incessante divenire del ritmo della vita che passa.

La Luna cresce, sale, cala e sparisce senza mai cessare di trasmettere luce di Bellezza ed energia tale da influire sull’aspetto psicofisico della vita umana, perché come è capace di far oscillare il livello del mare, così l’energia lunare condiziona – in base alle diverse fasi – il nostro umore e la qualità del nostro sonno, la nostra bellezza e pure la salute.

Nei secoli, la Luna ha alimentato credenze, usanze, proverbi, modi di dire e fare, è stata divinità e musa, è stata strega o luce guida, ma sempre e comunque incontrastata protagonista di culture, arti, scienze e religioni di ogni dove, nonché compagna e sfondo della storia di tutti i popoli in una straordinaria combinazione di romanticismo, mitologia e sacralità.

L’aurea misteriosa dell’astro limpido e splendente poco conosciuto, ha ispirato per secoli la fantasia e la creatività di chiunque perché irraggiungibile e inesplorata, eppure nemmeno l’allunaggio e la scoperta del suo essere offuscata da macchie e imperfezioni, è mai riuscito ad appannare la forza seduttiva della cristallina Bellezza della Luna che – pur divenendo oggetto di esplorazione e conquista – rimarrà in ogni caso e per sempre, protagonista indiscussa di sogni, fantasie, poemi, canzoni, dipinti, fotografie ed illustrazioni che provano a rifletterne l’eterna beltà.

La Luna, specchio ammaliante del nostro inconscio, primo gradino del regno dei cieli, è l’eterna cornice delle nostre vite, luce brillante nei notturni profili cittadini, accarezza i campi e si immerge nel mare silenziosa e poetica, ci accompagna nelle camminate serali e ci coccola nelle notti insonni, imperturbabile e prepotentemente Bella, sta lì a guardarci barcamenarci tra piaceri, paure, gioie, angosce e solitudini, prede di emozioni sfuggevoli e mutevoli come quel suo alone vulnerabile nel quale ritroviamo l’instabilità del nostro essere e dei nostri sentimenti.

Presenza costante e silenziosa, la Luna è fata e strega insieme, femminile e sensuale, muta forme ed umore come ogni Donna, perché è femmina anch’ella e quindi è fragile e forte, è sogno e miraggio, è luce e magia, è notte e giorno; la Luna è quell’impalpabile luce di Bellezza malinconicamente attraente che continua – imperterrita – a farci sognare abbracciando ogni notte ciascuno di noi, indistintamente.

E mentre la sabbia della clessidra del tempo scorre, lei, la Luna è ancora lì, onnipresente e silenziosa, meditazione poetica e splendente di armoniosa Bellezza, riflesso di quel bisogno ancestrale d’ogni individuo di “risolversi trovando sé stessi” nella bellezza del proprio “io” per poi saper ritrovarla in tutto ciò che ci circonda, satellite d’ispirazione poetica e filosofica, riverbera sulla vita la sua aurea lucente a costante memoria che, lei, la Lunain fondo – siamo anche noi.

“Mi piace pensare che la Luna è lì, anche se io non guardo”. (Albert Einstein)