“LA NUDITÀ MI RINFRESCA L’ANIMA…” (ALDA MERINI)

David di Michelangelo

Non si può trattare di Arte e Bellezza senza dare spazio alla più antica forma artistica rappresentativa dell’essere in ogni sua forma e sfumatura, ovvero il Corpo Umano in tutta la sua naturale e pura Bellezza e – quindi – il Nudo Artistico.

Posto che la perfezione non esiste, che l’ideale di Bellezza universalmente ineccepibile come dogma globale è un’illusione e che la vera Bellezza è data dall’unicità di ciascuno, il corpo umano è – da sempre – considerato un’opera d’arte e, quindi, immortalato in ogni sua forma e posa come alta espressione di tutte le emozioni possibili.

Il nudo artistico ha molteplici interpretazioni e significati e perciò – da tempi immemori – è oggetto di raffigurazione in numerosi campi: dallo studio dell’anatomia, alla mitologia, dalla religione alla grande arte dell’antica Grecia, dal Rinascimento sino ai giorni nostri, la rappresentazione artistica del nudo – perfettamente naturale – è stata una costante in tutta la storia dell’arte pittorica, della scultura, della fotografia e del cinema.

Jean Auguste Dominique Ingres “La Grande Odalisque” 1814

Sono stati immortalati nudi guerrieri, atleti, danzatori, artisti, dei, santi, corpi armoniosi e no, ma – in ogni caso – solo la nuda Bellezza avrebbe potuto esprimere rabbia, amore, protesta, emozioni e sensazioni che, altrimenti, sarebbe stato impossibile rappresentare, perché unicamente un corpo nudo è in grado di comunicare l’incomunicabile.

Wilhelm Von Gloeden “Caino” 1900 – Jean Hippolyte Flandrin “Jeune homme nu assis au bord de la mer” 1836

Tuttavia le opere che celebrano la “nuda Bellezza” del corpo umano – spesso – sono suscettibili d’esser interpretate come troppo erotiche da chi ama cavalcare l’onda del negazionismo e/o dell’offesa al (finto) pudore, nonché di coloro che lo ergono a bandiera d’esempi forvianti ed ineducativi, per i tanti finti perbenisti da salotto e da un’ipocrisia morale assai diffusa, per non parlare di una certa ignoranza artistica oltre che di una mancata educazione al Bello in quanto elevazione dello Spirito e dell’Intelletto.

Bruno Di Maio “Straightline” 2017

Eppure in questi ultimi decenni nei quali la volgarità ed i cattivi esempi dilagano e – anzi – sovente diventano modelli culturali e di riferimento senza filtri per giovani e ragazzini, idolatrati da fashion style, brand di moda e (ahimè) case editrici, censurare l’arte è davvero un grossolano errore senza senso, che offende la Nuda Bellezza come completa ed alta forma d’arte e d’armonia.

5 pensieri su ““LA NUDITÀ MI RINFRESCA L’ANIMA…” (ALDA MERINI)

    1. LaNuBe Autore articolo

      Perché si mettano in atto cambiamenti ci vuol coraggio ed impegno… e li vedo latitare… se poi si viaggia sul piano culturale… c’è da ritrovare prima la bussola… non vedo un futuro “alto” all’orizzonte.

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